Curcio Medie

La parte più alta e fortificata di una città antica, estremo rifugio dei cittadini. L’uso costante nel mondo greco di costruire città su colline è sporadico in età neolitica ed eneolitica, ma è regolare a partire dall’età del bronzo. Gli insediamenti si concentravano su un colle dominante una pianura o una vallata, fortificati nella loro parte alta da un anello di mura a grossi blocchi poligonali. Durante il medioevo ellenico , le popolazioni stanziate lungo il declivio della collina si ritiravano nel palazzo del signore, che occupava appunto l’acropoli fortificata, come a Micene e Tirinto. All’inizio del II millennio a.C. la cultura micenea cominciò a configurarsi nella Grecia continentale attraverso una serie di insediamenti urbani. Il permanente stato di guerra e l’organizzazione sociale legata a monarchie tribali privilegiarono i caratteri militari degli insediamenti urbani.

L’attività commerciale di Cnosso e l’incremento demografico portarono a un ampliamento delle aree edificate delle città micenee, ma non modificarono l’acropoli, che mantenne le caratteristiche di reggia fortificata dove, all’occorrenza, la popolazione poteva trovare rifugio. Quando il sistema democratico prese il sopravvento e più regolari divennero i rapporti diplomatici tra gli stati greci, l’acropoli cessò di avere, quasi ovunque, carattere difensivo e fortificato, per assurgere a centro del culto cittadino; ciò ben si comprende considerando che in ogni tempo, per difendere meglio il patrimonio religioso, i più antichi e importanti templi furono appunto costruiti sulle acropoli, come ad Atene. La trasformazione dall’acropoli-città all’acropoli-santuario è strettamente legata all’evoluzione politica a partire dal VI secolo a.C. In questo periodo si assistette alla costruzione dei numerosi templi e luoghi sacri che resero famosa Atene. Con l’ideazione di nuovi piani urbanistici da parte di Ippodamo di Mileto (V secolo a.C.), le nuove città coloniali ebbero un’acropoli in cui la funzione sacra si integrava con il tessuto urbano grazie a una regolare organizzazione dello stesso (Selinunte, Mileto). In alcune città, tuttavia, l’acropoli mantenne, anche in età classica, la funzione di rocca, come a Corinto. In età ellenistica l’acropoli, organizzata secondo piani urbanisticiprecisi, torna a ospitare il palazzo del principe come edificio principale affiancato da edifici sacri e civili. In ambiente italico, l’acropoli si identificò sempre con un centro abitato collocato in posizione strategica per motivi difensivi. Si diffonde principalmente nel Lazio meridionale (Alatri, Segni, Ardea), caratterizzata da mura ciclopiche in opera poligonale, e in Etruria. Con l’avvento di Roma, il concetto di acropoli decadde completamente sia come modello urbano sia come concetto culturale.