Curcio Medie

Fondatore dell’Impero mongolo (XII-XIII secolo)

Gengès Khan è un titolo onorifico, che significa “sovrano potente” o “sovrano universale”. Il vero nome di Gèngis Khan è invece Temucin, o Temugin, ed è con questo nome che nasce intorno al 1155 nella famiglia di un modesto capo tribù della Mongolia orientale. Attraverso anni di lotte, il padre riesce a sottomettere numerosi altri capi mongoli, ma nel 1275 muore, avvelenato dai Tartari. Da quel momento Temucin vive in grande miseria sotto la tutela della madre, che cerca di conservare per lui l’autorità del padre sulle altre tribù della zona. Ma anche il giovane figlio è dotato di una grande abilità militare e lo dimostrerà dopo qualche anno. Infatti, dopo aver sposato la figlia di uno dei più potenti capi mongoli, nel 1194 una grande impresa militare gli vale il soprannome di Gèngis Khan. Inizia allora una lunga serie di guerre contro tutte le tribù nemiche, tanto che nel 1206 egli è ormai il dominatore assoluto di tutta la Mongolia, riconosciuto dalle tribù sottomesse come il capo di tutti i Mongoli e dei loro alleati. Con una forza inarrestabile, si rivolge poi contro la Cina (1215) e, tra il 1218 e il 1225, contro gli Stati musulmani orientali, fino alla Russia meridionale. Nel frattempo il figlio primogenito si unisce alla sua lotta, continuando a combattere verso occidente, mentre il padre ritorna in Cina. Ma durante l’assedio di un’importante città, nel 1225, Gèngis Khan perde la vita. Egli non è però solo un grande e spietato condottiero: all’interno del suo immenso Stato riesce a riportare l’ordine dopo secoli di anarchia e di lotte tra le tribù. Con una serie di leggi, unica per tutto l’Impero, organizza la vita dei suoi sudditi secondo il modello militare, crea una struttura di governo strettamente legata a lui, sfruttando anche funzionari locali per ottenere il controllo dei diversi popoli sottomessi, e riesce ad impedire che i nobili locali formino dei propri domini personali interni allo Stato. La sua religione è lo sciamanesimo, ma resta sempre tollerante verso buddhisti, musulmani e cristiani. La sua grande capacità militare e politica porta alla creazione di uno Stato potentissimo che, alla sua morte, si estenderà dal mar Caspio a quello Cinese e dalla Persia fino alla Siberia; esso resterà unito sotto l’unico governo dei suoi quattro figli.