Curcio Medie

Uomo politico italiano (1934-2000)

Benedetto Craxi, comunemente noto con il diminutivo Bettino, nasce a Milano nel 1934. Fin da giovane si avvicina al socialismo, partecipando attivamente al movimento giovanile socialista e alla politica universitaria. Abbandonati gli studi prima di laurearsi, diventa giornalista politico e inizia la sua carriera politica. Nel 1957 entra nel Comitato centrale del Partito Socialista Italiano (PSI), occupando poi al suo interno diverse cariche, sempre più importanti. Nel 1976 diventa il segretario del partito e l’anno dopo vicepresidente dell’Internazionale socialista. Con la sua direzione il partito si rinnova: si stacca dalle correnti di sinistra e ottiene un ruolo di primo piano nella scena politica italiana, anche se alcuni suoi membri sono coinvolti in gravi scandali finanziari. Dal 1980 Craxi avvicina i socialisti al governo democristiano e nel 1983 viene eletto presidente del Consiglio, guidando fino al 1987 il cosiddetto “pentapartito”, un coalizione governativa formata da cinque partiti. Il suo è il Governo più duraturo del dopoguerra italiano e nonostante gli scontri con il Partito Comunista e la CGIL assicura al paese una certa stabilità. Dopo le dimissioni, Craxi torna a dirigere il PSI, con il progetto di una “grande riforma”, ma scatena una prima crisi rompendo le relazioni con il partito della Democrazia Cristiana nel maggio 1989 e provocando nel partito grandi tensioni. Ma il problema più grave lo investe nel 1992: nell’ambito della cosiddetta inchiesta “Mani pulite” che indaga su fatti di corruzione e tangenti, Craxi viene riconosciuto tra i maggiori colpevoli. Si dimette allora dalla segreteria del partito (1993) e per evitare l’arresto fugge in Tunisia, dove rimane fino alla morte, che lo coglie nel 2000.