Curcio Medie

Imperatore romano (53-117)

Marco Ulpio Traiano nasce ad Italica, in Spagna, nel 53 d.C. Come il padre, militare divenuto console nel 68 d.C., intraprende la carriera militare e nell’Esercito compie una veloce carriera. Già nel 75 in Siria ricopre la carica di tribuno e successivamente ne diviene governatore per oltre dieci anni. Nell’88 viene trasferito in Germania per reprimere la rivolta di Saturnino e nel 91 viene eletto console. Le grandi capacità dimostrate in campo militare, ma anche in quello politico-amministrativo, il suo coraggio, la correttezza e l’onestà spingono l’imperatore Nerva, nel 91, ad adottarlo e ad associarlo al trono. La sua designazione rappresenta una novità assoluta nell’Impero: per la prima volta non viene scelto un successore per legami familiari, ma viene designato un uomo per le sue capacità personali, per di più nato fuori dall’Italia. Alla morte di Nerva, nel 97, Traiano è ancora impegnato in Germania. Consapevole del fatto che la sicurezza dell’Impero dipende essenzialmente dalla fortificazione dei confini, ritarda l’arrivo a Roma di due anni e vi giunge solo nel 99, dopo aver provveduto a fondare alcune colonie, create come avamposto sul Reno e sul Danubio. Tornato in Italia, con abilità e risolutezza dà il via a un vasto piano di ristrutturazione e risanamento dello Stato, con particolare attenzione all’Italia stessa. Già forte dell’appoggio delle truppe, riesce ad ottenere anche quello del Senato, dimostrandosi rispettoso e restituendogli parte degli antichi privilegi, pur non rinunciando al suo personale potere. Nel contempo provvede a circondarsi di persone fidate e capaci (molte provenienti dalle province), eliminando i meno meritevoli. Come riconoscimento del suo operato, il Senato gli conferirà nel 114 il titolo di optimus princeps (principe ottimo). A favore della popolazione realizza una serie di riforme per assicurare un’amministrazione onesta ed efficiente, una giustizia più veloce ed equa. Avvia un vasto programma assistenziale (per i poveri) ed educativo (rivolto soprattutto alla gioventù italiana), vendendo parte delle proprietà imperiali per coprire le spese. Nel tentativo di porre freno alla crisi economica dell’Impero, obbliga il Senato ad investire almeno un terzo del suo denaro. A tutto ciò, unisce inoltre un grosso numero di fondazioni e un vasto piano di lavori pubblici. A fianco di una così ampia azione nel campo politico-amministrativo, Traiano riprende la politica di espansione militare accantonata dai precedenti imperatori. Conduce personalmente due campagne contri i Daci, nel 101-102 e nel 105-106, e successivamente riprende la guerra contro i Parti, conquistando l’Armenia, la Mesopotamia e l’Assiria (ridotte a province). Si ammala improvvisamente mentre tenta di sedare rivolte scoppiate in tutti i territori conquistati. Muore sulla via del ritorno a Selinunte, in Cilicia, nel 117 d.C., dopo aver portato l’Impero alla massima espansione. Gli succede il cugino Adriano.