Curcio Medie

La varietà degli ambienti, la bellezza dei paesaggi e la presenza del famosissimo monte Fuji, simbolo del Giappone, portarono nel 1936 all’istituzione del nucleo originario del Parco Nazionale Fuji- Hakone-Izu, che venne poi a più riprese ampliato fino all’annessione nel 1964 delle sette isole di Izu. La breve distanza da Tokyo e l’esistenza di numerose stazioni termali fanno di questa area protetta la più frequentata del Paese, visitata annualmente da più di 80 milioni di persone tra cui i pellegrini diretti al Fuji, il sacro monte sede leggendaria degli dei, che presenta sulla sua sommità il tempio di Sergen. Il territorio del parco occupa la parte centrale dell’isola di Honshu, dove questa raggiunge la sua maggior larghezza, e si protende nel Pacifico con la penisola e le sette isole di Izu. Ha una superficie di circa 1223 kmq, di cui 79,51 kmq sono costituiti da aree speciali dove l’attività umana è sottoposta a maggiori restrizioni; sono proibiti, per esempio, il pascolo, lo sfruttamento boschivo, le piantagioni, la caccia.

Il grande vulcano
Il parco comprende fondamentalmente tre zone, come indica anche il suo nome. Il Fuji che, con i suoi 3776 m è la più alta vetta del Giappone ed è inattivo dal 1707, domina tutta la regione; per la perfetta simmetria del suo cono è uno degli esempi più famosi nel mondo di stratovulcano, un tipo di apparato vulcanico costituito da un’alternanza di colate laviche e strati piroclastici, ossia ceneri, polveri e frammenti più grossolani emessi dal vulcano nell’atmosfera. Lungo i suoi versanti alcuni sentieri si snodano attraverso una ricca vegetazione in cui spiccano boschetti di ciliegi, pini e cespugli di azalee e dove vivono varie specie di Passeriformi e di Mammiferi. Tra questi la Martora giapponese, Martes melampus, specie ricercata per la pelliccia che ha subito in passato una notevole pressione venatoria e che sembra essere, anche a causa dell’uso di pesticidi in agricoltura, in diminuzione.
Tra i sentieri bisogna ricordare la suggestiva pista Ochudo che viene definita il «confine tra il cielo e la terra» perché girando intorno al Fuji a 2500 m di altezza separa la cima ricoperta di neve, e spesso avvolta da una coltre di nubi, dalla sottostante parte boschiva. Il percorso offre inoltre, soprattutto se le condizioni climatiche sono buone, scenari suggestivi come il burrone di Osawa o il cratere di Hoei.
Nel primo settore del parco devono essere menzionati, infine, la cascata di Shiraito, da cui sgorgano le acque sotterranee del vulcano, e, collocati in semicerchio a nord del Fuji, una serie di laghi di grande bellezza. La regione del monte Hakone, antichissimo vulcano ormai inattivo, largo 30 km, comprende una serie di rilievi di altezza variabile tra i 1000 e i 1500 m. Il paesaggio è caratterizzato da valli erbose con fiumi, cascate e sorgenti solforose.
Anche l’ultimo settore del parco ha risentito notevolmente del fenomeno del vulcanismo; infatti le sette isole Izu sono costituite da coni vulcanici, con versanti poco ripidi perché formati dalla solidificazione di una lava abbastanza fluida, e la penisola omonima, che completa la zona meridionale del parco, è ricca di sorgenti termali e laghi vulcanici; qui lungo la costa dalle spiagge bianche si possono osservare pini dal profilo contorto, cactus e susini.
La presenza di ambienti molto diversificati consente la presenza nel parco di una fauna abbastanza ricca che comprende tra l’altro il macaco del Giappone, diffuso nella gran parte del Paese, ma in rapido declino, il cinghiale, il ghiretto del Giappone e il sika del Giappone. Quest’ultimo, nonostante sia stato introdotto con successo in varie parti del mondo al punto da dover richiedere in alcuni zone interventi di controllo, ha subito nell’areale originale, che comprende parte dell’Estremo Oriente, una forte flessione in molte delle sue popolazioni, e alcune sottospecie sono minacciate di estinzione.

Per quanto riguarda gli Uccelli, la varietà degli ambienti consente la presenza di numerose specie dei più disparati ordini, dai piccoli Passeriformi ai grandi rapaci come il nibbio bruno; tra tutte le specie osservabili deve, però, essere ricordata l’Urietta giapponese (Synthliboramphus wumizusume), il cui areale di nidificazione comprende solo alcune isole del Giappone, e i numerosi altri uccelli marini come berte, gabbiani, cormorani tra cui il Cormorano del Giappone (Phalacrocorax capillatus), confinato in questo Paese (isola Honshu), nelle isole Sakhalin e in una zona ristretta dell’adiacente costa asiatica.