Curcio Medie

Origini e storia
Sono due i percorsi che l’arte del disegno ha tracciato nel corso dei millenni accompagnando l’evoluzione umana: il primo corrisponde a quella parte del disegno che, partendo da immagini il cui scopo è disegnare la realtà, si avvicina alla personalizzazione che gli attribuisce il nostro intelletto, il secondo è inverso e corrisponde all’esigenza del nostro intelletto di trasmettere idee e informazioni con lo scopo di modificare o guidarci nella realtà esistente. Per questo è sempre stata operata una distinzione dagli studiosi tra la rappresentazione figurativa, che è idonea a restituire all’osservatore un’idea generale di un determinato oggetto e il disegno tecnico, molto più utile per fornire indicazioni indispensabili per la creazione dell’oggetto o del progetto stesso.

In passato, non si sentiva l’esigenza, come nel mondo moderno, dai parte dei costruttori di conoscere tutti i particolari che descrivono le varie fasi di realizzazione di un oggetto, poiché erano conosciuti e diffusi solo i metodi di produzione artigianale e non in serie, quindi tale necessità era propria solo dei migliori costruttori e ingegneri.  Le prime rappresentazioni che possono essere definite “tecniche” sono risalenti alla seconda parte del neolitico, ne è un esempio la Mappa Bedolina della Val Camonica (immagine in alto).
Di gran lunga più recente il taccuino di Villard de Honnecourt, architetto francese del 1200 (immagine in basso).

Grandi menti del passato come Archimede e o Leonardo Da Vinci, sono stati i pionieri del moderno disegno tecnico e hanno gettato le basi di principi idrici, di leva o di alcuni progetti che hanno influenzato fortemente l’evoluzione umana e il mondo della tecnica e delle invenzioni in generale (in basso disegno un progetto di Archimede).

 

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