Curcio Medie

Movimento di stile e di gusto essenzialmente classicheggiante, diffusosi in Europa dalla metà del Settecento ai primi decenni dell’Ottocento.
Ebbe come primo centro l’Italia per il rifiorire degli studi sull’antichità classica, le nuove scoperte archeologiche (v. archeologia) di Ercolano e Pompei, i contatti diretti con il mondo greco, l’opera di Giovan Battista Piranesi. Assunse presto carattere internazionale, configurandosi come reazione al barocco e al rococò e riconoscendosi nelle forme delle grandi civiltà antiche. A queste forme ci si accostò con uno spirito tendente alla severità, alla monumentalità, all’eleganza, spesso con un atteggiamento intellettualistico ed enfatico che fece del neoclassicismo l’arte ufficiale delle nuove potenze politiche (stile Impero, Restaurazione).

Partito dal culto per la natura, il neoclassicismo predilesse forme semplici e pure, architetture funzionali, urbanistica razionalista. Nelle grandi personalità fu arricchito da valori sentimentali (pathos, gusto delle rovine, senso della natura), che preludono ai motivi del romanticismo. Il neoclassicismo è stato giudicato spesso come un movimento di imitazione dell’antico, lontano dalla realtà contemporanea, come una pura ricerca erudita. Ciò è contraddetto dal fatto che, mentre l’arte a tendenza neoclassica si era già cominciata ad affermare nella metà del XVIII secolo, le teorie estetiche di Raphael Mengs e di Johann Joachim Winckelmann, che proponevano di guardare al mondo greco, etrusco e romano per reagire a una tradizione ormai svuotata di significato, rispondevano a un’aspirazione sentita in tutta Europa con entusiasmo. I centri più attivi del neoclassicismo furono l’Inghilterra di Giorgio III e della reggenza, luogo in cui la Francia – da Luigi XV all’impero – trovò terreno fertile nella tradizione palladiana e nell’opera di Adam.

Le tappe essenziali del movimento si svolsero a Roma, con l’arrivo del Piranesi (1740), l’impulso agli scavi dato da papa Benedetto XIV, la presenza di Adam (1755) e di Canova (1799), le teorizzazioni didattiche del Mengs (1762) sul concetto di bellezza come espressione perfetta di un’idea. Roma fu anche il centro della pittura neoclassica con Pompeo Batoni e con il gruppo di artisti impegnati nella decorazione del casino di villa Borghese.