Curcio Medie

Approvata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea generale dell’Onu, non ha valore vincolante ma svolge un ruolo fondamentale nell’ispirare accordi internazionali vincolanti (come, ad esempio, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, sottoscritta il 4 novembre 1950 dai paesi membri del Consiglio d’Europa).

La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è composta da un preambolo (concernente le cause storiche e sociali che hanno portato alla necessità della Dichiarazione stessa) e da 30 articoli dedicati al diritto all’uguaglianza, libertà e dignità di tutti gli uomini (art. 1), all’irrilevanza delle distinzioni di razza, colore, sesso, religione, lingua e opinione politica (art. 2), al diritto alla vita e alla libertà (art. 3), alla condanna della schiavitù (art. 4), all’uguaglianza davanti alla legge (art. 7), alla tutela giurisdizionale e alla salvaguardia della libertà personale (artt. 7 e 8), alla presunzione di innocenza degli imputati e alla legalità delle pene (artt. 11 e 12), al diritto d’asilo e di cittadinanza (artt. 14 e 15), alla libertà di pensiero (art. 18), al diritto al lavoro, all’alimentazione e all’istruzione (artt. 23, 25 e 26).