Curcio Medie

Il termine delta era attribuito dagli antichi greci (v. Grecia) a quella parte dell’Egitto relativa alla foce del Nilo che, nel complesso, presenta la forma di un triangolo isoscele che ripete la quarta lettera maiuscola dell’alfabeto greco. La denominazione «delta fluviale» serve a indicare quel particolare tipo di foce fluviale in cui il deposito di materiali detritici da parte del fiume prevale sull’azione abrasiva esercitata dal mare per mezzo delle maree e, per estensione, anche l’accumulo dei materiali detritici stessi.
La sedimentazione è determinata soprattutto dalla diminuzione della velocità delle acque nel tratto terminale del loro corso, ma anche da altri fattori chimico‑fisici, come l’azione elettrolitica del cloruro di magnesio che abbonda nel mare e provoca la precipitazione di materiali finissimi trasportati in sospensione dalle acque. Il delta fluviale assume generalmente la forma di un triangolo, ma può acquistare forme diverse a seconda dell’equilibrio che si stabilisce tra le acque di sbocco e il mare (caratteristico il delta fluviale «a zampa d’oca» del Mississippi): i sedimenti, inoltre, si distribuiscono con una certa gradualità, nel senso che i materiali più pesanti vengono depositati al vertice del delta fluviale, dove quelli più fini precipitano a una distanza sempre maggiore.
Il processo formativo di un delta fluviale passa attraverso alcune fasi distinte: prima il corso d’acqua si protende nel mare con un letto formato dagli stessi materiali deposti; poi la sedimentazione, disponendosi a uno stesso livello, rallenta e ostacola il regolare deflusso delle acque che si aprono altre e più facili vie di sbocco al mare formando due o più diramazioni destinate, per lo più, a diventare stabili.