Curcio Medie

Organismi capaci di vivere tanto sul terreno quanto nell’acqua. In zoologia la classe degli anfibi presenta questo adattamento, essendosi evoluti mantenendosi a un livello intermedio fra i rettili e i pesci, come per esempio la rana. Un numero limitato di piante, invece, possiedono questa capacità di adattamento: spesso l’aspetto della pianta nei due ambienti è molto diverso per metamorfosi delle foglie, allungamento degli internodi, semplificazione della struttura dei tessuti ecc., caratteri che si riscontrano negli individui che vivono nell’acqua, come per esempio il Polygonum amphibium.
L’origine degli anfibi attuali è poco chiara. La maggior parte dei paleontologi, in ogni caso, pensa che possano essere derivati da alcuni gruppi di tetrapodi primitivi.
La cute degli anfibi è in genere ricca di ghiandole ed altamente vascolarizzata. Sono presenti, a volte, ghiandole velenifere, spesso associate ad una colorazione vivace della cute. La pelle periodicamente si stacca durante il periodo della muta e spesso viene ingerita dall’animale stesso.
Gli arti degli anfibi sono poco sviluppati, e sono quattro, 2 anteriori e 2 posteriori.
I polmoni non sono molto suddivisi all’interno, quindi lo scambio di gas non è molto efficiente, e gli anfibi essi respirano quasi solo con la pelle che, quindi, viene inumidita grazie a delle ghiandole o con continue immersioni in acqua. Le salamandre non possiedono polmoni e respirano unicamente attraverso la pelle.
L’apparato circolatorio ha come centro il cuore che ha 2 atri e un solo ventricolo, il sangue si mescola parzialmente. Il cuore degli anfibi è a tre tempi: prima il sangue arterioso ossigenato viene sospinto nell’aorta direttamente all’encefalo; il secondo battito spinge nell’aorta sangue misto che va agli organi; il terzo, contenente sangue «sporco», va verso la pelle.
La riproduzione è legata all’acqua nella maggior parte delle specie. Negli anfibi a riproduzione acquatica, le uova sono prive di guscio e avvolte da un materiale gelatinoso, quindi devono essere deposte in acqua.