C
Calato. La parte, tipica del capitello corinzio, a forma di campana rovesciata decorata con due file di foglie d'acanto stilizzate.
Calidarium. Locale riscaldato, coperto a cupola, che nelle terme era destinato ai bagni caldi.
Cammeo. Pietra o gemma a dite o più strati di colore diverso nel cui strato superiore vengono scolpite piccole teste di profilo, figure o animali che si stagliano su di un fondo di colore contrastante.
Campata. Spazio compreso tra due strutture di sostegno o delimitato da quattro pilastri sostenenti la volta a crociera di una navata.
Campitura. In pittura è la stesura di un colore uniforme su di un «campo», ossia su una zona del fondo delimitata in precedenza.
Candelabri. Motivo ornamentale classico a sviluppo verticale usato in pittura e scultura per la decorazione di pilastri e lesene. Esso si basa su raffigurazione di un candelabro arricchito da festoni, girali e tralci.
Canopo. Piccola urna funeraria fittile o bronzea con coperchio a forgia di testa umana e anse a forma di braccia, usata da egiziani. greci ed etruschi. Celebri i c. chiusini.
Cantaro. Ampia coppa usata dai greci per bere, con due grandi anse che ne sormontano l'orlo. Successivamente il c. divenne la grossa vasca marmorea che abbelliva i giardini degli antichi romani. Il termine si riferisce anche alla vasca che, collocata al centro
del quadriportico nelle basiliche paleocristiane (basilica), era destinata alle abluzioni dei fedeli.
Capitello. L’elemento superiore della colonna sul quale poggia l'arco. I c. classici sono quattro a seconda degli ordini architettonici: 1) il c. dorico; 2) il c. ionico (orinato da un astragalo, un echino ornato da ovuli, una fascia provvista di due volute all'estremità e un abuso; 3) il c. corinzio, che consta di un collarino, un calato e un abaco; 4) il c. composito, risultante dall'accoppiamento della fascia a volute ionica con il calato corinzio, rispettivamente, nella parte superiore tuscanico, su colonna non scanalata, è simile a quello dorico.
Capriata. Struttura lignea di supporto per il tetto formata da tre travi disposte a forma di triangolo.
Capriccio. Nella terminologia sei e settecentesca, il termine si riferisce a una composizione di soggetto stravagante e bizzarro.
Cariatide. Statua femminile usata in architettura come colonna di sostegno. È così chiamata perché, secondo Vitruvio, gli architetti greci vi ritrassero le sembianze delle schiave provenienti dalla Caria, in Asia Minore.
Cartiglio. Raffigurazione scolpita o dipinta di un rotolo di carta spiegato, tesato come particolare ornamentale autonomo o recante iscrizioni o nomi. Frequente nell’arte barocca.
Cartone. Disegno preparatorio su cartone da riportare, nelle stesse dimensioni, su superfici varie: pareti, arazzi, tele, vetrate (spolvero).
Cassettone. Uno dei riquadri ornamentali, detti anche lacunari, incavati nei soffitti e nelle volte. Possono essere quadrati o poligonali. Diffusi in epoca classica e ripresi nel Rinascimento.
Catacomba. Cimitero sotterraneo in uso presso i primi cristiani e formato da stretti corridoi detti ambulacri, lungo le pareti dei quali sono scavate a piani sovrapposti a nicchie rettangolari (loculi), o venivano esposte le salme. Agli incroci degli ambulacri si aprono piccoli ambienti rettangolari (letti cubicoli, dove si trovano tombe a nicchia, sormontate da un arco di leggero aggetto, chiamate arcosoli, generalmente destinate alla sepoltura di martiri o vescovi. Molto frequenti, nelle c., iscrizioni e pitture a carattere simbolico.
Catino (abside).
Cattedra. Seggio vescovile in legno, marmo o avorio a forma di trono, posto nelle chiese al centro del muro absidale.
Cattedrale. La chiesa principale di una città che sia sede vescovile. È così chiamata perché vi si trova la cattedra .
Caulicoli (corinzio, ordine).
Cavea. Gradinata semicircolare del teatro greco e romano destinata agli spettatori.
Cella. Ambiente interno e chiuso di un tempio antico, contenente il simulacro della divinità. Si riferisce anche alla piccola camera dove vivono i monaci nei conventi.
Centina. 1) Armatura in legno per sostenere la volta o i conci di un arco durante la costituzione. 2) La superficie interna dell'arco.
Ceramica. Ogni manufatto realizzato con argilla impastata con acqua e cotto in forno, a temperature diverse a seconda delle specie, dopo essere stato lavorato a mano o meccanicamente. Il tipo di impasto (poroso o compatto) risultante dopo la cottura permette di differenziare le diverse qualità di c. A impasto poroso (ottenuto con cotture inferiori ai 600°C) sono la terracotta, la terraglia, la faenza e la maiolica. A impasto compatto (cottura superiore ai 900°C) sono il grès, generalmente colorato, e la porcellana.
Cera perduta (fusione).
Cesello. Piccolo scalpello di ferro o acciaio a taglio smussato usato per incidere e rifinire in superficie metalli e pietre dure.
Chanrplevé (smalto).
Chiaroscuro. Tecnica basata sull'alternarsi in pittura, scultura e architettura, di luci e ombre in modo tale da produrre effetti plastici.
Chiave di volta (asco).
Chiostro. Cortile delimitato da porticati le cui colonne poggiano su di un basso muro di sostegno. Tipico dell'architettura monastica, si ritrova talvolta nelle basiliche e cattedrali.
Ciborio. Edicola formata da quattro colonne e da una copertura piana o a volta, sovrastante l’altare maggiore.
Cimasa. 1) Modanatura superiore, sporgente, della trabeazione classica. 2) La parte superiore di un polittico, di un crocifisso dipinto su tavola o della cornice di porte o finestre.
Cippo. Tronco di colonna o pilastro con iscrizioni anticamente usato come segnale di confine o distanza o come monumento funerario.
Circo. Costruzione destinata presso i romani alle corse dei carri. Si tratta di una struttura dalla forma allungata con uno dei lati minori chiuso da un semicerchio detto sphendone. L’arena era attraversata da basamento centrale a gradini limitato alle estremità da due mete (colonne o obelischi) intorno alle quali giravano i carri. Sulla spina poggiavano decorazioni varie, tra le quali, oltre a colonne,statue e edicole, erano sette uova in pietra e sette delfini che segnavano il numero dei giri compiuti dai carri durante la corsa: la pista era circondata da una cavea per il pubblico (loca).
Cloisonné (smalto).
Colombario. Genere di sepolcro romano, formato da piccole nicchie ricavate nella parete a piani sovrapposti entro cui venivano conservate le urne con le ceneri dei cremati. È così chiamato perché ricorda l'aspetto di una colombaia.
Colonna. Elemento architettonico cilindrico con funzioni di sostegno, formato dalla base, dal fusto e dal capitello. Può essere: liscia; scanalata (v. scanalatura); rudentata, quando ha le scanalature riempite sino a un terzo dell'altezza con rudenti, elementi marmorei a forma di fune; tortile (o a tortiglione), quando il fusto si avvolge a spirale, incassata. cioè parzialmente nel muro. Le c. più antiche sono spesso provviste di entasi.
Colonnato. Fila di colonne poste a distanze regolari.
Compluvio. Nella casa romana, apertura quadrangolare del soffitto dell'atrio posta in corrispondenza del sottostante impluvio, vasca della stessa forma ricavata nel pavimento, ove si raccoglieva l'acqua piovana.
Composito, ordine. Ordine architettonico romano, che fonde elementi dello stile ionico e corinzio (capitello).
Conca (abside).
Concio. Blocco squadrato di pietra per costruzioni o rivestimenti murari.
Confessione (cripta).
Contrafforte. Struttura architettonica di sostegno a un muro a forma di pilastro o alzato murario, collocato in corrispondenza di un arco o di una volta per contenere esternamente la spinta.
Corda (arco).
Corinzio, ordine. Uno dei tre ordini architettonici greci, le cui caratteristiche principali sono la colonna con scanalatura a spigolo appiattito, il capitello con calato sormontato da brevi volute dette calcoli, e il fregio continuo nella trabeazione.
Cornice. Modanatura di contorno, per lo più in pietra, di porte e finestre. Nell'architettura classica è la terza modanatura della trabeazione. Il termine indica anche il telaio ornamentale che inquadra dipinti, specchi o altro.
Cornicione. Cornice sporgente a più modanature posta alla sommità di un edificio. È spesso sorretto da mensole.
Coro. Luogo della chiesa destinato ai cantori. È generalmente situato dietro l’altare maggiore.
Cortile. Spazio scoperto al centro di un edificio .
Cortina. In architettura. il termine indica il tratto di mura che congiunge i fianchi di due bastoni o il rivestimento liscio in laterizio.
Costolone. Membratura a forma di cordone tipica dell'architettura romanica e gotica, avente la funzione di sostenere e ripartire la superficie di una volta o di una cupola, dirigendone le spinte verso le strutture di sostegno.
Cratere. ampio vaso classico a bocca larga destinato a contenere il vino durante i banchetti o i liquidi per le libagioni sacrali.
Crepidoma. Basamento a più gradini di un tempio classico.
Cripta. Il termine, che originariamente significava ambiente sotterraneo segreto, indicò nelle catacombe il luogo di sepoltura di un martire su cui molte volte venne eretta una chiesa (v. martyrium). La c. viene frequentemente identificata con la confessione, piccola cella sotto l'altare maggiore contenente il corpo o le reliquie di un santo. Nell'architettura romanica la c. raggiunse le dimensioni di una vera e propria chiesa sottostante divisa in più navate.
Crisoelefantino. Il termine, che letteralmente significa d’oro e d’avorio, si riferisce a
quelle statue greche le cui parti del corpo scoperte, come il volto c le risani, sono d’'avorio, mentre le vesti sono ricoperte d'oro.
Croce, pianta a. A forma di Croce è lo schema planimetrico di molte basiliche paleocristiane, determinate dall'intersezione delle navate principali, longitudinali, con un braccio trasversale detto transetto. Quando quest'ultimo taglia il corpo longitudinale delle navate, più lungo, al di sotto dell'abside, la pianta che ne deriva, divisa in quattro bracci disuguali, si dice a croce latina (o immissa o capitata); quando, invece, il transetto cade all'altezza dell'abside, la pianta è detta commissa (o spuria). Se infine i quattro bracci sono di lunghezza uguale si parla di croce greca.
Crociera. Volta risultante dall'incrocio di due volte a botte.
Cubicolo. 1) Piccola stanza da letto nella casa romana. 2) Piccolo vano che si forma dall'incrocio degli ambulacri (catacomba).
Cupola. Copertura emisferica di un edificio o di una parte di esso, avente base circolare, quadrata o poligonale e poggiante su pilastri o sulla struttura muraria mediante elementi di raccordo (pennacchio). La c., che può essere impostata su di un basso muro di sostegno detto tamburo, può talvolta culminare in una piccola edicola nota come lanterna da cui entra la luce.
Cuspide. Elemento architettonico triangolare tipico dell’'architettura gotica situato alla sommità di una facciata. La c. può anche coronare un portale o una tavola dipinta.