Curcio Medie

 

D

Damaschinatura (agemina).

Deambulatorio (ambulacro).

Déesis. Motivo iconografico bizantino consistente nella fi­gura del Cristo fiancheggiata da quelle della Vergine e di San Giovanni Battista interce­denti per il genere umano nel girone del Giudizio universale.

Diptero. Tempio greco circon­dato da una doppia fila di co­lonne sui quattro lati.

Dittico. Coppia di tavolette li­gnee o eburnee, dipinte o scol­pite, congiunte da cerniere in modo da potersi chiudere co­me un libro. Durante l'età tardoantica e bizantina i d. erano usati per celebrare eventi di carattere uf­ficiale e privato.

Doccia. Canale di convogliamento delle acque piovane po­sto lungo il bordo del tetto.

Doccione. Bocca di scarico dell'acqua piovana raccolta dalla doccia.

Dolmen. Monumento preisto­rico, forse a carattere funera­rio, consistente in un grosso masso piatto sorretto da due pietre verticali.

Dorico, ordine. Uno dei tre ordini architettonici classici, le cui caratteristiche principali sono costituite dalla co­lonna priva di base con sca­nalature a spigoli vivi, dal ca­pitello formato da un echino e da un abaco e il fregio con metope e triglifi alternati.

Dossale. La parte posteriore dell'altare oppure l'ornamen­to in materiali vari che è spesso usato colle sinonimo di paliotto.

Dromos. Corridoio d'accesso a un tholos. a un ipogeo o a una tomba a cupola.

Duomo. La chiesa principale di una città. Se quest'ultima è sede vescovile, il d. coincide con la cattedrale.

 

E

Echino. Nel capitello dorico e ionico è l'elemento architetto­nico a profilo convesso tra l'abaco e la colonna.

Edicola. Elemento architetto­nico a forma di tabernacolo o di tempietto di forma varia, posto a protezione di una statua o di un'immagine sacra.

Encarpo. Motivo ornamentale classico, basato su di un festone di fiori, frutta e foglie.

Encausto. Tecnica pittorica greca e romana, basata sull’uso di colori mescolati alla cera fusa e riscaldata al momento dell’applicazione.

Endonartece (nartece).

Entasi. Rigonfiamento del fusto della colonna. soprattutto di quelle più antiche, a circa un terzo dell'altezza. Si tratta di un accorgimento ottico a cui gli artisti greci ricorsero per evitare che la colonna, vista da lontano, appare più stretta del mezzo.

Epistilio (architrave).

Erma. Pilastro avente alla sommità una testa (molto frequente quella del dio Hermes, da cui deriva il nome di e.).

Esedra. Nella casa greca e ro­mana, ambiente scoperto a forma di emiciclo, circondato da sedili. Successivamente il termine passò a indicare uno spazio aperto, semicircolare, porticato o a colonne, general­mente posto come sfondo di giardini o di soluzioni urbanistiche di carattere monumen­tale.

Esonartace (nartece).

Estradosso (arco).