Curcio Medie

Guicciardini, Francesco (Firenze 1483 - Arcetri 1540). Storico italiano.

Si indirizzò dapprima agli studi giuridici, esercitando proficuamente la professione, poi alla carriera politica e fu inviato in Spagna (1512-1514) quale ambasciatore della Repubblica fiorentina.
Entrato nelle simpatie dei Medici, ebbe vari importanti incarichi; nel 1526 fu chiamato a Roma da Clemente VII, ottenendo in qualità di luogotenente generale dal papa i pieni poteri per la direzione delle operazioni militari contro Carlo V.
Discordie ed errori portarono al fallimento di una politica nella quale G. aveva assunto ruolo di protagonista. Travolto dagli eventi, dopo la morte di Giovanni dalle Bande Nere e il sacco di Roma, doveva trovare in Firenze nuove difficoltà tra le quali cercò animosamente di destreggiarsi mirando al pubblico bene piuttosto che all'utile proprio. Messo da parte dai Medici, attese negli ultimi anni di vita alla sua maggior opera, La storia d'Italia (20 libri, 1537-1540). Aveva in precedenza scritto le Storie Fiorentine (1509) e tra l'opera giovanile, accesa da un'energica volontà d'azione, e l'opera della tarda maturità, impassibile e disincantato, si collocano i Ricordi politici e civili (iniziati prima del 1525), l'opera sua più discussa e certo la più personale. In queste come nelle numerose opere, il suo stile non ha il nerbo del Machiavelli, anche se grande è il suo intuito politico e finissima la penetrazione nel cogliere i complessi fattori di cui si compone la storia.