Curcio Medie

Un preoccupante fenomeno di selezione naturale si sta verificando nelle popolazioni di batteri patogeni, di quei batteri cioè che sono la causa di varie malattie infettive, come polmonite, tifo, tubercolosi, difterite, lebbra e molte altre.

La scoperta degli antibiotici, sostanze fabbricate da microrganismi e capaci di uccidere o inibire la crescita e la proliferazione dei batteri, ha permesso di debellare, o controllare efficacemente, molte gravi malattie.

Gli scienziati stanno però verificando un preoccupante fenomeno: molti batteri non sono più sensibili all’azione di determinati antibiotici, che perciò non risultano più efficaci nella cura della malattia. Gli scienziati sono perciò costretti a scoprire e produrre sempre nuovi e diversi antibiotici, e non è detto che ciò sia sempre possibile. La spiegazione è questa: la sempre più frequente somministrazione di antibiotici (magari anche quando non sarebbero necessari) determina, nell’ambiente di vita dei batteri, una forte azione di selezione per cui, se nella popolazione batterica c’è qualche individuo resistente, sopravviverà e si riprodurrà, mentre gli altri, i non resistenti, moriranno. A poco a poco quindi la popolazione batterica sarà formata esclusivamente da individui resistenti. L’unico rimedio, per noi, per ritardare questo fenomeno, è di non abusare degli antibiotici, riservandone l’uso solo alle serie malattie batteriche.