Curcio Medie

Gli Aborigeni

Il termine aborigeno significa « che è originario del luogo in cui vive»; e dunque gli Aborigeni che ancor oggi vivono in Australia sono i discendenti di coloro che avevano popolato il continente già a partire da almeno 12.000 anni e che da sempre sono vissuti in quei luoghi.

Quando i colonizzatori europei arrivarono per la prima volta in Australia, trovarono le diverse tribù autoctone distribuite nei vari ambienti naturali del Paese: alcune vivevano lungo la costa, altre nelle foreste di eucalipti o nelle savane e altre ancora nelle zone  semidesertiche.

Sappiamo che già prima dell’arrivo degli Europei, gli Aborigeni avevano appreso l’uso del fuoco, e col fuoco avevano iniziato a trasformare il volto della loro terra: durante la stagione secca producevano incendi per stanare gli animali da cacciare e contemporaneamente preparavano il terreno per nuovi pascoli che avrebbero presto attirato nuovi e numerosi animali. In questo modo, i primi abitanti dell’Australia condizionarono fortemente la struttura e la dinamica degli ecosistemi, favorendo la sopravvivenza  delle specie animali e vegetali resistenti all’incendio:  molte foreste lasciarono il posto alle savane arbustive secondarie e la fauna si arricchì dei grandi erbivori, il cui tipico esempio è il veloce Canguro; altri animali più lenti (e quindi incapaci di sfuggire velocemente al fuoco) forse si estinsero proprio a causa degli Aborigeni mentre altri selvatici, come il Tilacino,  vennero soppiantati da un animale introdotto da loro: il fedele cane australiano o Dingo, che ancor oggi li segue sempre nel loro peregrinare.

Ma il ruolo del fuoco nella vita quotidiana non è stato soltanto questo: sfregando due pezzi di legno, in pochi minuti, un Aborigeno è capace di allestire un’officina per la preparazione degli utensili che gli sono necessari ( sembra che siano stati proprio gli Aborigeni a inventare le lame di selce indipendentemente dagli altri popoli della Terra) . L’assenza dell’arco e delle frecce è una delle caratteristiche etnografiche degli Aborigeni australiani che però possiedono un’arma esclusiva, il boomerang.

Questo pezzo di legno piatto a elica, dalla forma aerodinamica e perfetta, ha sempre sbalordito gli Europei, anche per la sua caratteristica di ritornare indietro come se fosse un oggetto telecomandato; il boomerang viene anche  utilizzato per  comunicare, per battere il ritmo durante i canti e le danze, per creare le basse melodie funebri che accompagnano il defunto nell’aldilà.

La ricerca di acqua e la produzione di fuoco sono dunque sempre stati al centro dell’esistenza degli Aborigeni,  un’esistenza che ancor oggi dipende totalmente dagli animali e dalle piante delle terre in cui vivono: Marsupiali, Uccelli e Rettili rappresentano il loro cibo quotidiano; il fatto di vivere costantemente a contatto con l’ambiente naturale ha consentito agli Aborigeni di acquisire una profonda conoscenza della natura , tanto  da saperla sfruttare al meglio, senza lasciarsi sfuggire nessuna opportunità che l’ambiente offre loro periodicamente: tutti gli anni, in primavera, una farfalla notturna compie migrazioni in massa rifugiandosi sulle Alpi australiane per sopravvivere al caldo estivo, trovando rifugio nelle fresche cavità fra le rocce. Gli Aborigeni lo sanno e ne approfittano: si  trasferiscono in quei luoghi, introducono nelle fessure delle rocce pezzi di corteccia modellati a tale scopo e li ritirano pieni di farfalle di cui si nutriranno abbondantemente.

Ma, a partire dagli ultimi anni del 1700, ebbe inizio re una campagna di sterminio degli Aborigeni condotta da coloni avidi di terre fertili. Gli Aborigeni australiani sono oggi circa 80.000, sradicati dai loro territori (parte dei quali, tuttavia, sono stati restituiti alla fine degli anni Ottanta), e costretti a vivere in  terre aride , se non addirittura nelle periferie delle grandi città, bruciando la loro vita tra alcool e droghe.

 

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