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Donna politica indiana (1917-1984)

Figlia unica del politico indiano Nehru, Indira Gandhi studia in India, ma anche in Svizzera e a Oxford. Già all’età di dodici anni prende parte ai movimenti politici del suo tempo, organizzando un movimento di bambini che si oppone al governo della Gran Bretagna con la scelta della resistenza passiva. Nel 1938 è membro del Congresso per la liberazione dell’India e per questo nel 1942 viene incarcerata. È l’anno in cui sposa il giornalista e uomo politico Feroze Gandhi, non imparentato con il Mahatma Gandhi, ma rimarrà vedova nel 1960. Negli anni successivi diventa un’abile collaboratrice del padre e presidentessa del Partito del Congresso (1959), fino a che, nel 1964, è la prima donna della storia indiana ad essere nominata ministro e dal 1966 al 1977 capo del Governo indiano. Il suo è un governo aperto al progresso e sempre libero dalle influenze del Congresso, tanto che le sue riforme economiche e alcune sue decisioni causano l’opposizione della corrente conservatrice del partito. Nel 1971 la sua fortuna politica è rafforzata dalla vittoria contro il Pakistan e la formazione dello Stato del Bangladesh e dai buoni rapporti stretti con l’URSS contro la Cina. Ma nel 1975 pesanti accuse contro i suoi metodi di governo provocano la divisione del Partito del Congresso e l’unione dei partiti dell’opposizione fino a che, due anni dopo, la stessa Indira è costretta a dimettersi. Condannata per corruzione, viene arrestata per qualche mese, ma nello stesso anno riesce a fondare un nuovo partito e viene rieletta con la grande maggioranza dei voti alle elezioni del 1980. Così la “signora dell’India”, come è stata chiamata, può tornare ad occuparsi dei problemi del suo paese, poverissimo e ancora travagliato dai movimenti indipendentisti. Proprio contro uno di questi movimenti, quello dei Sikh, Indira deve operare una dura repressione, autorizzando la cosiddetta “strage del Tempio d’oro” che nel giugno del 1984 costa la vita a centinaia di persone. Lei stessa muore pochi mesi dopo in un attentato organizzato per vendicare quella strage.