Curcio Medie

Faraone d’Egitto (XIII secolo a.C.) 

Appartenente alla XIX dinastia, Ramsete II succede al padre Seti I, nel 1300 a.C. circa, e regna per oltre sessant’anni. Quando sale al potere, l’Egitto sta vivendo una fase di crescita e sta recuperando la posizione politica ed economica persa nell’ultimo periodo della XVIII dinastia. La sua opera si pone in continuità con quella del padre, con cui condivide alcuni anni di regno come coreggente, ed è mirata a ristabilire il predominio del potere egiziano nei territori oltre i confini. Questo lo porta a scontrarsi con gli Ittiti di Qadesh, nella Siria del Nord: è il secondo grande scontro tra i due popoli (il primo era avvenuto sotto il padre Seti I). L’esito della battaglia non è decisivo: pur avendo fermato l’avanzata degli Ittiti, Qadesh resta in loro possesso. Ramsete, però, tornato in patria, celebra sontuosamente la vittoria e la fa cantare in un poema, divenuto uno dei più celebri dell’età faraonica. Proprio per questa testimonianza, l’esito della battaglia di Qadesh è passata alla storia come una grande vittoria egiziana. Alcuni anni dopo, cerca di concludere la guerra con gli Ittiti, non militarmente bensì con un trattato. A spingere il faraone e il re Hattusil I verso questa decisione è la minacciosa avanzata di un terzo popolo, gli Assiri, che, approfittando della guerra tra Egiziani e Ittiti, avevano già conquistato la maggior parte del Regno dei Mitanni, giungendo fino al fiume Eufrate. L’accordo tra i due sovrani prevede il controllo dell’Egitto sull’Asia Minore, mentre agli Ittiti spetta la sovranità sulla Siria settentrionale. Per consolidare l’amicizia tra i due popoli, Ramsete prende in moglie una principessa ittita. La nuova sposa va ad aggiungersi ad un nutrito gruppo di consorti secondarie (le fonti hanno tramandato un numero pari a 77 mogli) e alle cinque spose reali tra le quali primeggia Nefertari, la sua preferita. Ramsete non è solo un grande guerriero, ma è anche molto interessato all’attività edilizia, tanto da meritarsi il soprannome di “Costruttore”. In tutto l’Egitto, dal Delta (dove già il padre aveva spostato la residenza del faraone) alla Nubia, esistono testimonianze dell’eccezionale attività edilizia che distinse il suo regno, caratterizzata dalla grandiosità e dallo sfarzo delle costruzioni realizzate per glorificare il sovrano. Tra i monumenti più importanti è sicuramente da menzionare il tempio di Abu Simbel. Ramsete muore quasi centenario e gli succede Meneptah, uno dei suoi 167 figli.