Curcio Medie

La vita religiosa, nella prima fase del Neolitico, rifletteva la struttura matriarcale della società. Nelle religioni antiche, di cui ci rimane traccia, le prime divinità presentano caratteristiche femminili: sia per il ruolo predominante assunto dalla donna nella società, sia perché la prima ad essere venerata era, quasi sempre, la Dea Madre, che veniva identificata con la Terra, con la Natura e con la forza che genera la vita. Solo nelle fasi successive, queste divinità perdettero di importanza a favore di divinità celesti, meno legate alla Terra e alla vita, associate in genere al Cielo, al pensiero e alla razionalità, principi tradizionalmente maschili.

All’interno di una società che si basava sull’agricoltura, inoltre, rivestivano un’enorme importanza gli elementi naturali come il sole, la pioggia, le acque dei fiumi: questi avevano il potere di assicurare un buon raccolto, ma anche quello di distruggerlo. È così che gli elementi naturali diventarono, per l’uomo del Neolitico, delle divinità da invocare e pregare, per un raccolto ricco e per assicurarsi la sopravvivenza della tribù. Accanto ad essi vennero venerate divinità dalle forme di animali, come quelli che accompagnavano l’uomo nella vita quotidiana, quali il toro o il cane.

La celebrazione dei morti
Nell’Età neolitica, a differenza del periodo paleolitico, i morti non venivano visti come entità negative da cui era necessario difendersi, ma come forze benevole e protettrici, fino a diventare quasi delle divinità.
Le sepolture avvenivano ponendo i cadaveri in tombe collettive, poiché tutta la proprietà, come anche le tombe, appartenevano alla comunità. Quando, alla fine del Neolitico, le migliori condizioni di vita produssero ricchezza, si affermò la proprietà privata dei singoli individui, e anche le tombe diventarono individuali. Le sepolture, divenute più ricche, riflettevano la ricchezza e l’importanza dell’individuo: con lui, infatti, venivano seppelliti gli oggetti che gli erano appartenuti, insieme a cibo e bevande, per accompagnarlo nella vita dopo la morte.

Nelle ultimissime fasi del periodo neolitico, le sepolture cambiarono ancora; in alcune regioni si affermò la cremazione, cioè l’uso di bruciare il morto e raccoglierne le ceneri; e cambiò la tipologia degli oggetti contenuti nelle tombe: grosse spade, mazze e accette di pietra, armi da guerra, sostituirono gli oggetti che gli uomini precedenti portavano con sé nelle tombe, dopo averle utilizzate in vita. Questo testimonia il cambiamento della società: alle pacifiche società matriarcali si erano sostituite le aggressive società tribali patriarcali.

La nascita dei templi
Nel periodo in cui si affermarono i culti basati sulle divinità femminili, sugli antenati e sugli animali, vennero realizzate anche piccole costruzioni, diventate poi vere e proprie case. In questi luoghi venivano svolti i sacrifici, sia di animali che di prodotti alimentari, alle divinità: questi sacrifici servivano a nutrire gli spiriti. Inoltre si pregava, invocando soprattutto raccolti abbondanti, una crescita veloce del bestiame e la protezione per la propria salute.

Il sito neolitico di Stonehenge, nello Wiltshire (Inghilterra).