Gli aggettivi determinativi

Consideriamo adesso la seconda categoria di aggettivi
Come già abbiamo analizzato, gli aggettivi determinativi si aggiungono al nome per determinarlo in modo più preciso.

Possiamo dividerli in sei gruppi:

possessivi
dimostrativi
indefiniti
interrogativi
esclamativi
numerali 

Gli aggettivi possessivi
Considera le frasi:

Questa è la mia penna.
Carlo ha preso la tua bicicletta.

Abbiamo visto tutte le loro foto delle vacanze.
In queste frasi, mia, tua e loro sono aggettivi possessivi. 

RICORDA

Gli aggettivi possessivi indicano di chi o a chi appartiene un nome di persona, animale o cosa.

Gli aggettivi possessivi seguono le tre persone singolari e plurali:

persona

singolare

plurale

 

maschile

femminile

maschile

femminile

Io (1ᵃ sing.)

mio

mia

miei

mie

tu (2ᵃ sing.)

tuo

tua

tuoi

tue

egli, essa (3ᵃ sing.)

suo

sua

suoi

sue

noi (1ᵃ plur.)

nostro

nostra

nostri

nostre

voi (2ᵃ plur.)

vostro

vostra

vostri

vostre

essi, esse (3ᵃ plur.)

loro

loro

loro

loro

Gli aggettivi possessivi sono variabili e concordano in genere e numero con il nome che accompagnano. Fa eccezione l’aggettivo possessivo loro che è invariabile.
la mia macchina   il mio motoscafo  I nostri amici  le nostre amiche

Attenzione:
sono aggettivi possessivi anche proprio e altrui.

Proprio
Concorda in genere e numero con il nome cui si riferisce (propri, propria, proprie). Si usa:

>>per rafforzare un altro aggettivo possessivo;       
L’ho cucinato con le mie proprie mani.

>> per sostituire l’aggettivo possessivo di terza persona singolare e plurale ma solo se si riferisce al soggetto della frase;
Carlo è legato ai propri amici.

>>quando la frase ha un soggetto indefinito.
Ognuno torni a casa propria.

Si deve usare per forza:

>>Nelle frasi con il verbo impersonale;
è bene curare i propri interessi.

>>nelle frasi in cui può nascere ambiguità sul possesso o sull’appartenenza.
Luca ha detto a Carlo che ha dimenticato il suo quaderno.
(Non è chiaro se il quaderno sia di Luca o Carlo).
Luca ha detto a Carlo che ha dimenticato il proprio quaderno.
(In questo caso, il quaderno è senza dubbio di Luca).

Altrui
>>Significa «di un altro, di un’altra, di altri, degli altri» e viene usato per indicare un possessore non preciso. Di solito si colloca dopo il nome.
È meglio non forzare le decisioni altrui.

Gli aggettivi possessivi :

>>di solito, vogliono l’articolo;
La mia città, la mia casa.

>>Quando precedono nomi di parentela al singolare, non vogliono l’articolo;
Il mio padre.

>>Vogliono l’articolo quando precedono nomi di parentela;
Al plurale      I miei parenti
Alterati         Il mio fratellino
Accompagnati dall’aggettivo possessivo loro;        Il loro nonno
Accompagnati da un complemento di specificazione;    È partita la mia zia di Palermo

Inoltre:
Gli aggettivi si collocano generalmente prima del nome cui si riferiscono.
Si posizionano, però, dopo il nome:

>>quando si vuole rafforzare l’idea di possesso;
Questi sono affari miei.

>>nelle espressioni esclamative;
Amica mia!

>>in alcune espressioni particolari.
dal canto mio
a modo suo


Gli aggettivi dimostrativi
Considera le frasi:

Questa casa è molto grande.
Codesti alberi sono secolari.
Quell’evento si è rivelato molto noioso.

Le parole evidenziate in questa frase sono aggettivi dimostrativi. 

RICORDA

Gli aggettivi dimostrativi indicano la posizione nello spazio, nel tempo o nel discorso, del nome che accompagnano rispetto a chi parla o a chi ascolta.

Gli aggettivi dimostrativi concordano in genere e in numero con il nome che accompagnano e quindi sono variabili. Si trovano, nella maggior parte dei casi, prima del nome.

singolare

plurale

maschile

femminile

maschile

femminile

questo

questa

questi

queste

codesto

codesta

codesti

codeste

quello, quell’, quel

quella, quell’

quelli, quegli

quelle

Questo
>>Indica una persona, un animale o una cosa vicini a chi parla.

Questo libro è mio (indica una vicinanza nello spazio).
Questa sera vado a cena fuori (indica una vicinanza nel tempo).
Questi aggiornamenti mi chiariscono la situazione (indica una vicinanza nel discorso).

 

Codesto
>>indica una persona, un animale o una cosa vicini a chi ascolta.

Codesta carne è appetibile (indica una vicinanza a chi ascolta).
Codesta macchina inquina molto (indica una vicinanza a chi ascolta).

Attenzione:
Ormai, nella lingua comune, l’aggettivo codesto è quasi sempre rimpiazzato da quello. È molto utilizzato solamente in Toscana e nel linguaggio burocratico.

 

Quello
>>indica una persona, animale o cosa lontani da chi a parla e da chi ascolta.

Mi prendi quel bicchiere di acqua? (Distanza nello spazio)
Quella festa del liceo fu davvero bella. (Distanza nel tempo)
Non vorrei riprendere quegli stessi argomenti. (Distanza nel discorso, indica qualcosa di cui si è già detto)

Attenzione:
Sono considerati come aggettivi dimostrativi anche stesso e medesimo che, tendenzialmente significano «uguale, identico»  e sono utilizzati per indicare uguaglianza tra persone animali o cose. Per questo motivo sono chiamati aggettivi dimostrativi di identità.

è il medesimo percorso di sempre.
è sempre lo stesso colore.

Stesso e medesimo sono aggettivi variabili e concordano in genere e numero con il nome cui si riferiscono.
In alcuni casi, sono utilizzati per rafforzare il nome a cui si riferiscono e vengono quindi collocati dopo il nome.

Io stessa
Egli stesso

Considera adesso la frase:

Un comportamento di tal fatta è del tutto inappropriato.

Tale è più propriamente un aggettivo indefinito, ma può essere considerato come un aggettivo dimostrativo quando significa «questo, codesto, quello» quando ha, quindi, una funzione dimostrativa. La sua forma tal o tale per il singolare e tale per il plurale concorda solo nel numero con il nome cui si riferisce.


Gli aggettivi indefiniti
Considera le frasi:

Ho percorso poca strada.
Ho mangiato tanta pasta.

In queste frasi, le parole evidenziate sono aggettivi indefiniti poiché, come puoi notare, indicano una quantità non precisata di strada o pasta.

RICORDA

Gli aggettivi indefiniti indicano la qualità o la quantità del nome a cui si riferiscono in maniera,  vaga, imprecisa.

 Gli aggettivi indefiniti sono abbastanza numerosi. Di seguito ne elenchiamo  una buona parte:

singolare

plurale

maschile

femminile

maschile

femminile

Alcuno

Alquanto

Altrettanto

Altro

Certo

Ciascuno

Diverso

Molto

Nessuno

Ogni

Parecchio

Poco

Qualche

Quanto

Tale

Taluno

Tanto

Troppo

Tutto

Vario

Qualsivoglia

Qualunque

Qualsiasi

Alcuna

Alquanta

Altrettanta

Altra

Certa

Ciascuna

Diversa

Molta

Nessuna

-

Parecchia

Poca

-

Quanta

Tale

Taluna

Tanta

Troppa

Tutta

Varia

-

-

-

Alcuni

Alquanti

Altrettanti

Altri

Certi

-

Diversi

Molti

-

-

Parecchi

Pochi

-

Quanti

Tali

Talune

Tante

Troppe

Tutte

Varie

-

-

-

Alcune

Alquante

Altrettante

Altre

Certe

-

Diverse

Molte

-

-

Parecchie

Poche

-

Quante

Tali

Taluni

Tanti

Troppi

Tutti

Vari

-

-

-

Attenzione:
da come puoi notare, tutti gli aggettivi indefiniti sono variabili in genere e numero tranne:

>>nessuno e ciascuno che variano solo nel genere e non nel numero;
Nessun giocatore ha giocato male.
Ciascuna ragazza otterrà un libro.

>>ogni, qualche qualunque, sono invariabili e sono usati solo al singolare;
Ogni sera ho mal di testa.
Qualche giorno verrò a trovarti.

>>qualunque, qualsivoglia e qualsiasi, sono usati solo al singolare;
Qualunque cosa vorrai sarà tua.
Qualsiasi spiaggia va bene.
Posso eseguire qualsivoglia operazione di matematica.

>>Poco, molto, tanto sono aggettivi indefiniti che presentano il grado di comparativo e di superlativo.

grado positivo

grado comparativo

grado superlativo

poco

meno

pochissimo

molto

più

moltissimo

tanto

-

tantissimo

Claudia ha pochissimi amici.
Lucia ha moltissimi gatti.
Giulia ha più vestiti di te.

>>Gli aggettivi indefiniti vario e diverso, se sono posti prima del nome, assumono il significato di «alcuni, molti parecchi»:

Ho visto vari carri di Carnevale.
Ho visto diversi cani correre a perdifiato.

>>Se sono posti dopo il nome hanno valore di aggettivo qualificativo:
Io e te siamo completamente diversi.

Nessuno e Alcuno
>>Nessuno, se è posto prima del verbo, funge anche da negazione e non ne vuole altre:
Nessuno tra voi è venuto a trovarmi.

Certo
>>Usato al singolare, introdotto dall’articolo «un», indica una persona di cui non si fa il nome:
a scuola è venuto un certo Rossi.

>>posto dopo il nome è un aggettivo qualificativo con il valore di «chiaro, sicuro»:
Valerio mi ha dato un appuntamento certo.

Tale
>>indica una persona di cui non si sa il nome o non si è interessati a farlo:
Tale Bianchi ha chiamato a casa.

Altro
>>può assumere più significati in base al contesto in cui è inserito:
Voglio comprare un’altra moto (nuova).
Ho bisogno di altra farina (in aggiunta).
Vorrei avere un’altra casa (diversa).

>>Gli aggettivi indefiniti, generalmente, non vogliono l’articolo. Lo ammettono solo: tanto, poco, molto, troppo, altro:
Il troppo camminare ci ha sfiancati.
Ti posso elencare i molti lati positivi di Roma.
L’altro colore mi piaceva di più.
Il poco studio si nota subito.
Luca non sopporta più il tanto mangiare.


Gli aggettivi interrogativi
Considera le frasi:

Che giorno è?                                                       (domanda diretta)
Ti ho chiesto che giorno è                                      (domanda indiretta)
Quale disco ti piace?                                             (domanda diretta)
Ti ho chiesto quale disco ti piace                            (domanda indiretta)
Quanto è distante Roma?                                      (domanda diretta)
Ti ho chiesto quanto è distante Roma                     (domanda indiretta) 

Le parole evidenziate in questa frase sono aggettivi interrogativi.

RICORDA

Gli aggettivi interrogativi servono a introdurre una domanda diretta o indiretta sulla caratteristica (qualità, quantità, identità) del nome cui si riferiscono.

 

Singolare

plurale

maschile

femminile

maschile

femminile

che

quale

quanto

-

quale

quanta

-

quali

quanti

-

quali

quante

Nella struttura della frase, gli aggettivi interrogativi si collocano sempre prima del nome cui si accompagnano e non sono mai preceduti dall’articolo.

Che
>>È un aggettivo invariabile e serve a introdurre una domanda diretta o indiretta sulla qualità o sull’identità del nome cui si riferisce:

In che città vivi?
Vorrei sapere in che città vivi.

Quale
>> È un aggettivo variabile nel numero (ha il plurale in i «quali») e serve a introdurre una domanda diretta o indiretta sulla qualità o quantità del nome cui si riferisce:

In quale squadra giochi?
Mi piacerebbe sapere in quale squadra giochi.

Quanto
>>È variabile in genere e numero (quanta, quanti, quante) e serve a introdurre una domanda diretta o indiretta sulla quantità del nome che accompagna:

Quanta lattuga devo pulire?
Vorrei sapere quanta lattuga devo pulire. 


Gli aggettivi esclamativi
Osserva le frasi:

Quanta pazienza ci vuole!
Che bel lavoro hai fatto!
Quale avventura meravigliosa!

Le parole evidenziate sono aggettivi esclamativi. 

RICORDA

Gli aggettivi esclamativi servono a introdurre un’esclamazione sulla qualità o sulla quantità del nome cui si riferiscono.

Sono tre, si collocano sempre prima del nome e non sono mai preceduti dall’articolo:

Che
>>È invariabile e serve a introdurre un’esclamazione sulla qualità del nome cui si riferisce:
Che delusione importante!

Talvolta, si può ritrovare in coppia con l’aggettivo senza il supporto di un nome:
Che maleducati! 

Quale
>>È un aggettivo variabile nel numero e si utilizza per le esclamazioni che riguardano la qualità del nome:
Quale entusiasmo oggi!

Quanto
>>È un aggettivo variabile nel genere e nel numero (quanta, quanti, quante) e serve a introdurre un’esclamazione sulla quantità del nome cui si riferisce:

Quanta distrazione!
Quanti amici nuovi ho conosciuto!


Gli aggettivi numerali
Considera le frasi:

Ho comprato tre arance.
Devi prendere la terza uscita a destra.
Luca ha eseguito un doppio salto carpiato.

Le parole che vedi evidenziate sono aggettivi numerali. 

RICORDA

Gli aggettivi numerali precisano la quantità numerica del nome cui si riferiscono e si dividono in cardinali, ordinali e moltiplicativi.

Qui di seguito, è riportata una tabella con tutti gli aggettivi cardinali e ordinali e la loro indicazione in cifre arabe e romane.

aggettivi numerali

cifre arabe

numeri romani

cardinali

ordinali

1

I

uno

primo

2

II

due

secondo

3

II

tre

terzo

4

IV

quattro

quarto

5

V

cinque

quinto

6

VI

sei

sesto

7

VII

sette

settimo

8

VIII

otto

ottavo

9

IX

nove

nono

10

X

dieci

decimo


Aggettivi numerali cardinali
Considera le frasi:

Ho letto due libri.
Marco ha quattro anni.

Le parole evidenziate sono aggettivi numerali cardinali.

RICORDA

Gli aggettivi cardinali numerali indicano, in modo preciso, la quantità numerica del nome che accompagnano. Prendono questo nome perché rappresentano il cardine  di tutta la numerazione.

Attenzione:
Gli aggettivi numerali cardinali comprendono delle particolarità:

Uno
>>Gli aggettivi numerali cardinali sono invariabili in genere e numero ad eccezione di uno che, al femminile, diventa una. L’aggettivo numerale uno si sottopone alle stesse regole dell’articolo determinativo.

Tre
>>Non è mai accentato ma si accentano i suoi derivati:
trentatré trentini.

Milione e miliardo
>>non sono aggettivi ma nomi e hanno il plurale:
le stelle sono tante, milioni di milioni.

>>quando sono seguiti da un nome vogliono come supporto la preposizione di:
un milione di dollari.

Generalmente, gli aggettivi numerali cardinali si collocano prima del nome . Si collocano, in alcune eccezioni, dopo il nome:

>>quando assumono un valore ordinale:
Ho preso la cabina numero quattro.

>>Quando indicano le pagine:
Quella poesia è a pagina otto del libro.

>>Quando indicano ore e date:
L’esame è fissato per le ore nove.

Inoltre, gli aggettivi numerali cardinali:

>>possono svolgere la funzione di aggettivi sostantivati;
Il mio numero di scarpe è il trentasette.

>>In alcune espressioni, indicano una quantità generica, non precisa;
Ho mille amici.

>>Possono essere scritti in cifre arabe quando si utilizzano in ambito scientifico, nelle misure di peso e di lunghezza.
47 km


Aggettivi numerali ordinali
Considera le frasi:

Luca è arrivato secondo alla gara di nuoto.
Ho preso una taglia terza.

Le parole evidenziate sono aggettivi numerali ordinali. 

RICORDA

Gli aggettivi numerali ordinali indicano l’ordine, la posizione, che una cosa, una persona, o un animale occupano in una determinata posizione numerica.

Attenzione:
Gli aggettivi numerali ordinali:

>>sono variabili e concordano in genere e numero con il nome cui si riferiscono;
Sono salito al terzo piano.
I giocatori italiani sono arrivati quarti.

>>I primi dieci numeri ordinali hanno una forma unica e particolare derivata dal latino. A partire dall’undicesimo numero si formano aggiungendo il suffisso  - esimo, al numero cardinale che perde la vocale;
dodic- esimo, tredic –esimo

>>generalmente si collocano prima del nome.
Valerio è andato al terzo binario.

Attenzione:
In alcuni casi, si collocano dopo il nome per indicare:

>>l’ordine di successione di un sovrano;
Federico II.

>>I capitoli o i paragrafi di un libro;
Capitolo I, Capitolo II.

>>possono essere usati come aggettivi sostantivati;
Frequenta la quinta.

>>possono essere scritti in lettere, in cifre romane, in cifre arabe accompagnate a destra dal segno esponenziale ° per il maschile e ᵃ per il femminile.

Riguardo alla numerazione romana è importante dire che i segni fondamentali di tale numerazione sono:
I = 1; V = 5; X = 10; L = 50; C = 100; D = 500; M = 1000

Gli altri segni della numerazione romana si ottengono combinando tra loro queste cifre seguendo delle regole prestabilite:

>>I segni collocati a destra del maggiore, indicano addizione;
VII = V + II = 7

>>I segni collocati a sinistra del segno maggiore, indicano sottrazione;
IX = X – I = 9

>>Una linea sopra al segno indica che quel numero viene moltiplicato per mille.
  ̅V = 5 X 1000 = 5000

Come si indicano i secoli:

>>Per indicare i secoli che precedono la nascita di Cristo, si usano i numeri ordinali scritti in cifre romane. I secoli che precedono la nascita di Cristo seguono un ordine decrescente;
300 – 201 a.C = III secolo a.C

>>Per i secoli successivi alla nascita di Cristo si usano i numerali ordinali scritti sempre in cifre romane.
1 – 100 d. C. = I secolo d. C.

>>I secoli dell’era cristiana, a partire dal XII si possono indicare anche con il numerale cardinale preceduto da articolo e con la lettera maiuscola.
XIV secolo = il ‘300 o il Trecento


Aggettivi numerali moltiplicativi
Considera le seguenti frasi:

Luca va in vacanza in Puglia per il terzo anno consecutivo.
È la terza volta che guardo questo film.

In questi frasi, le parole evidenziate sono aggettivi numerali moltiplicativi. 

RICORDA

Gli aggettivi moltiplicativi indicano quante volte una quantità è moltiplicata.

Si tratta di aggettivi variabili di genere e numero e si collocano prima ma anche dopo il nome che accompagnano.
Quando sono preceduti dall’articolo diventano aggettivi sostantivati:

Paolo è alto il doppio di te.

Sono aggettivi moltiplicativi anche duplice, triplice che significano «costituiti da più parti».


Altre forme di numerali
Oltre a quelle appena analizzate, abbiamo altre forme di numerali:

Distributivi

>>Indicano come sono distribuiti o ordinati più persone, animali o cose:
a tre a tre; a quattro a quattro.

Numerali frazionali
>>Indicano una frazione, una parte di un tutto:
tre quarti di pane.

Numerale frazionale mezzo
>>se si usa come aggettivo concorda in genere e numero con il nome che accompagna:
Ho bevuto mezzo bicchiere di acqua.

>>Se si usa come nome è invece invariabile:
Sono le otto e mezzo.

I numerali collettivi
>>Indicano una quantità numerica di persone animali o cose considerate come un insieme:
Ho comprato una ventina di penne nuove.

 

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