Curcio Medie

La Calabria costituisce la cosiddetta «punta dello stivale», essendo l’estremità meridionale del Paese.

 

Superficie: 15.080 km²
Abitanti: 2.043.000
Densità: 135 ab./km²
Capoluogo: Catanzaro (97.200 ab.)
Capoluoghi di provincia: Cosenza 73.300 ab., Crotone 59.800 ab., Reggio di Calabria 179.500 ab., Vibo Valentia 35.300 ab.
Altri comuni: Lamezia Terme 71.600 ab., Corigliano Calabro 36.700 ab., Rende 34.900 ab., Rossano 34.700 ab., Castrovillari 23.300 ab., Acri 22.100 ab., Palmi 19.500 ab., S. Giovanni in Fiore 18.700 ab., Gioia Tauro 18.400 ab., Cassano allo Ionio 18.100 ab., Siderno 17.200 ab., Paola 17.100 ab., Montalto Uffugo 16.600 ab., Taurianova 15.900 ab.
Confini: Basilicata a nord, mar Ionio ad est e a sud, mar Tirreno ad ovest
Monti principali: monte Pollino 2.267 m, monte Pellegrino 1.987 m, Montalto (Aspromonte) 1.955 m, Botte Donato (Sila Grande) 1.928 m
Fiumi principali: Neto 95 km, Crati 81 km
Laghi principali: lago di Cecita (artificiale) 12,6 km², lago Ampollino (artificiale) 5,5 km², lago Arvo (artificiale).

 

 

Popolazione
Cosa caratterizza la demografia della regione?
La popolazione della Calabria vive in prevalenza accentrata nella zona pianeggiante e in quella di mezza montagna dove le condizioni di vita sono più favorevoli. Si convoglia soprattutto sul versante tirrenico della Catena Costiera, nel Vallo del Crati, nella piana di Gioia Tauro, nell'istmo di Catanzaro, sulla cimosa costiera dello stretto di Messina e ai margini del Poro e delle Serre, pertanto non è distribuita uniformemente sul territorio.
Si rileva un aumento della quantità di stranieri con regolare permesso di soggiorno, anche se la regione per loro rappresenta più un’area di passaggio che la meta d'insediamento.
La Calabria vanta, dopo la Campania, la popolazione più giovane d'Italia.

 

Territorio
Analizziamo ora l’aspetto morfologico del territorio.
Regione più meridionale della parte peninsulare dell’Italia, ben delimitata nei suoi caratteri sia fisici che geografici, la Calabria è prevalentemente montuosa, con zone pianeggianti poco estese; a nord il gruppo del monte Pollino (2.267 m) si allaccia all'Appennino Lucano ed è caratterizzato da vegetazione addensata nei fondovalle e sulle basse pendici dei monti (vd grafico).
Dal Pollino si stacca la catena costiera, molto spostata verso il Tirreno, lunga circa 80 km; a est di questa si innalza il massiccio granitico della Sila, che giunge fino ai 1.928 metri di altezza con il monte Botte Donato, con cime piuttosto arrotondate e un versante sudoccidentale abbastanza ripido.
A nordest, invece, la Sila discende verso la valle del Grati e il Marchesato di Crotone con forme poco acclivi, morfologia dovuta ai calcari, alle arenarie e alle argille plastiche del Terziario, che costituiscono la parte pianeggiante verso lo Ionio, la piana di Sibari, la più estesa della Calabria. Mentre in questa zona si ha la massima larghezza della regione (80 km fra Punta Alice e Capo Bonifati), immediatamente a sud della Sila si ha il massimo restringimento (32 km fra i golfi di Santa Eufemia e di Squillace) con una depressione del rilievo (valico di Marcellinara, 250 m).
Più a sud si ha un altro gruppo granitico paleozoico, le Serre (1.420 m), mentre verso ovest si distacca il monte Poro (702 m) sopra Nicotera; all’estremità meridionale s’innalza, infine, il rilievo dell'Aspromonte, che giunge con la cima di Montalto ai 1.955 m di altezza ed è caratterizzato dalle varie fiumare che ne discendono a raggiera e dai terrazzamenti, particolarmente abbondanti a sud e nordovest.
Le coste sono generalmente più basse sullo Ionio, anche se le spiagge non mancano sul versante del Tirreno; caratteristica della Calabria è la mancanza di isole.
L’idrografia è determinata dalla posizione dello spartiacque, fortemente spostato verso il Tirreno. Infatti, tutti i fiumi più lunghi, con bacino maggiore e con regime più regolare, sono quelli del versante ionico (Grati, Neto, Tacina); quelli del versante tirrenico, che sono i più alimentati, hanno invece le portate medie maggiori (Lao 4,8 m3/sec contro i 3,3 del Crati), con regimi estremamente irregolari, e formano le caratteristiche fiumare calabresi. Mancano i grandi laghi: i maggiori sono il Cecita, l'Arvo e l’Ampollino, tutti artificiali.

 

 

Clima
Com’è il tempo in Calabria?
Il clima è di tipo mediterraneo ma, data la configurazione della regione, varia molto con l’altitudine; la temperatura è mite, con escursioni termiche non eccessive che tendono a diminuire procedendo verso sud: 14°C a Tropea, 19°C a Cosenza, che diventano 30°C sulla Sila e sull’Aspromonte.
La piovosità media nell’anno è di 900 mm a Crotone e a Reggio Calabria, molto concentrata nel semestre invernale; sui rilievi aumenta, e raggiunge i 1.800 mm sul Pollino e sulla Sila ed i 1.400 mm sull'Aspromonte, è equamente distribuita durante l’anno e si presenta in forma nevosa in inverno.

Economia
Approfondiamo ora il discorso sull’economia della regione.
La struttura economica della Calabria è prevalentemente agricola: nella zona litoranea ci sono agrumeti, uliveti, fichi d’India, banani; ma non mancano colture promiscue, con cereali, viti, frutteti ed una zona di estesi castagneti.
La superficie produttiva è circa l’80% di quella totale, ma le rese medie sono inferiori a quelle del resto dell’Italia. Il patrimonio boschivo (abete, pino, faggio) dà una discreta produzione ed è in atto il rimboschimento di varie zone.
Buono il patrimonio zootecnico grazie all’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini; questi ultimi sono diminuiti con il diminuire della pastorizia montana rispetto all’aumento di bovini. Gli animali sono generalmente tenuti bradi nella zona dell’Aspromonte, dove è praticata la transumanza.
Industrie legate all’attività rurale sono l’industria olearia e quella molitoria (Gioia Tauro, Gerace, Palmi, Nicastro) soggette all’esportazione; si esportano anche arance e chinotti, con produzione massima nel Reggino, dove alimentano anche l’industria profumiera (bergamotto). La maggiore industria della regione è tuttora quella chimica di Crotone, dove si producono, da materie prime locali, acido solforico, ammoniaca sintetica e superfosfati. Industrie minori sono quella forestale (Sila e Aspromonte), la pesca del tonno a Pizzo e del pesce spada a Palmi e Villa San Giovanni.
In complesso la Calabria ha 73 centrali idroelettriche e 25 termoelettriche, con una buona produzione d’energia.
Le risorse minerarie non sono abbondanti: si estrae salgemma a Lungro, e per il resto si hanno solo cave di materiali da costruzione e di alcune varietà di granito decorativo. Attualmente è il turismo la maggiore risorsa della regione infatti l’abbondanza di coste favorisce l’afflusso sia di turisti italiani, sia di quelli stranieri.
Vediamo insieme il grafico sull’utilizzo del territorio:

 

 

Viabilità e comunicazioni
Ancora oggi la Calabria accusa la sua perifericità geografica, nonostante la principale linea ferroviaria, la Salerno Reggio di Calabria, sia stata raddoppiata e unita a Cosenza da una galleria. È soprattutto l’autostrada A3 ad presentarsi ancora insufficiente, anche per l’inadeguata manutenzione. Alla fine del 1996 è entrato in funzione il porto di Gioia Tauro. Si registra anche un progressivo aumento del traffico aeroportuale della Calabria (il più elevato dei quali riguarda l'aeroporto di Lamezia Terme). L'aeroporto del capoluogo accoglie la maggior parte del traffico passeggeri diretto a Messina; le due città, difatti, sono connesse da un rapido servizio di aliscafi e traghetti.

Curiosità
L’Aspromonte è una regione montuosa (circa 1.650 km²) della Calabria, compresa tra il Tirreno, lo stretto di Messina, lo Ionio e delimitata a nord dalle fiumare di Patrace, Plati e Careri.
Si tratta di un massiccio caratterizzato da ampie terrazze (pianalti) che scendono a gradini verso il mare, tagliate in più punti dai numerosi valloni che irradiano dalle vette più alte, fra cui emerge il Montalto (1.956 m). È possibile riconoscere nella morfologia della regione quattro tipi di terrazze, corrispondenti, secondo alcuni geologi, a quattro fasi del sollevamento terrestre e dovuti all'abrasione marina. Scarso sviluppo ha la fascia costiera poiché l'Aspromonte scende quasi ovunque ripidamente sul mare; i corsi d'acqua sono assai brevi, a regime torrentizio e corrono in profonde e selvagge forre, dove l'azione erosiva acquista la massima intensità. Assai frequenti i terremoti, fra i quali si ricordano, come i più disastrosi, quelli del 1783, 1857, 1883, 1905 e 1908. Da un clima di tipo alpino sul Montalto si passa gradatamente a un clima di tipo mediterraneo lungo la costa.
Per questo motivo sono varie le attività collegate all'utilizzazione del suolo: sui terreni più elevati sono diffusi i prati e i pascoli, la coltura delle patate e la cerealicoltura condotta estensivamente; più in basso si coltiva il castagno, che presenta la sua massima diffusione; quindi, scendendo ancora, s'incontrano soprattutto vigneti e uliveti e nella zona litoranea, anche agrumeti, orti e i frutteti. Tutte queste coltivazioni si alternano con boschi più o meno estesi, che raggiungono la loro massima densità alle maggiori altitudini. Prevalgono la quercia e il leccio sotto i 1.000 m d’altezza, mentre oltre tale quota subentrano il pino laricio, l'abete e il faggio.

 

ATTIVITÀ PER LE COMPETENZE

1- Quanti abitanti popolano questa regione?

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2- Cosa caratterizza la viabilità di questa regione?

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3- Come si presenta l'economia di questa regione?

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4- Come si caratterizza il clima?

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5- Quali sono le caratteristiche territoriali di questa regione?

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Spiaggia di Capo Vaticano, Calabria.
Viadotto Bisantis, Catanzaro.
Castello di Santa Severina (CR), costruito dai Normanni nell’XI secolo su una preesistente struttura bizantina.
Lago di Sila, all’interno del Parco Nazionale.
Cipolla rossa di Tropea, prodotto tipico della regione.
Vista panoramica della città di Cosenza.
Scilla, uno tra i borghi più belli e caratteristici d’Italia.
Esemplare di Pino Coricato presente nel Parco Nazionale del Pollino.