Curcio Medie

Sottoscritto nella città giapponese di Kyoto l’11 dicembre 1997, il Protocollo di Kyoto è un documento che sancisce il raggiungimento di un accordo internazionale in materia ambientale. Strumento importante per combattere i cambiamenti climatici (v. clima), sottoscritto da più di 160 paesi in occasione della Conferenza Cop3 della Convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, ratificato anche dalla Russia. Esso impone ai paesi industrializzati che vi hanno aderito il taglio dell’emissione di gas inquinanti, responsabili dell’effetto serra e dell’eccessivo riscaldamento della Terra, del 5% rispetto ai valori del 1990, in un periodo di tempo compreso tra il 2008 e il 2012. Questi paesi si dovranno impegnare poi anche nella protezione dei boschi, delle foreste e dei terreni agricoli, in grado di assorbire l’anidride carbonica, e aiuteranno i paesi in via di sviluppo esportando tecnologie pulite.
I paesi firmatari andranno incontro a sanzioni se mancheranno di raggiungere gli obiettivi. Gli Stati Uniti, che in un primo momento avevano sottoscritto il Protocollo con l’allora presidente Bill Clinton, si tirarono indietro dopo l’insediamento di George W. Bush: egli infatti affermava che la sottoscrizione del trattato, con i vincoli che questo imponeva, avrebbe potuto ostacolare lo sviluppo economico degli Stati Uniti.
La Cina e l’India, entrambe firmatarie del protocollo, sono state esonerate dall’obbligo di diminuire le emissioni dei loro gas in quanto, avendo iniziato molto tardi il loro progresso tecnologico, non sono stati ritenuti paesi responsabili dell’attuale condizioni di inquinamento.
Attualmente i paesi che non hanno sottoscritto il Protocollo di Kyoto sono responsabili dell’emissione del 40% dei gas. Come limite temporale per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni era stato fissato il 2012, poi rinnovato al 2020.