Curcio Medie

Credenza in un solo Dio, con l’esclusione di ogni altra divinità.

L’unicità di Dio è un attributo che deriva logicamente dal concetto stesso di essere infinito e assoluto. Questa concezione è strettamente connessa con la dottrina della creazione dal nulla; se, infatti, si ammettessero altri esseri eterni accanto a Dio eterno, non si vede come potrebbe ancora sussistere il monoteismo. Esistono ancora, secondo l’etnologia, dei popoli cosiddetti «primitivi» che professano un certo monoteismo rudimentale (teoria culturale di Schmidt); e anche storicamente si sono avuti dei tentativi di instaurare il monoteismo (un esempio può essere lo zoroastrismo, la religione di Zaratustra); di fatto, però, le grandi religioni monoteistiche che si fondano sono il giudaismo (v. ebraismo), il cristianesimo, l’islamismo e mazdeismo. Anche attualmente, fuori di queste grandi correnti religiose, perdura il politeismo.

Oltre che all’idea di un Dio unico, il monoteismo è legato alla fede in una rivelazione soprannaturale. Iniziato storicamente con Abramo, che ne è considerato il padre e il custode, il monoteismo è diventato fede di tutto il popolo ebraico con Mosè. Il Vangelo ha perfezionato il concetto di monoteismo rivelando il mistero della trinità che, senza nulla togliere all’assoluta unità divina, ne sottolinea la triplice persona.