Curcio Medie

I servi della gleba erano quei lavoratori che, pur essendo teoricamente liberi, erano strettamente legati alla terra che coltivavano e non potevano abbandonarla. Il nome fu dato dai padri della Chiesa all’istituto giuridico del colonato.

Incerte e discusse sono le origini storiche di questo istituto, le quali sembra siano da collocare nell’antico Egitto, dove già si trovava attuato il legame dei coltivatori di terreni da semina al loro villaggio di origine. Peraltro, lo sviluppo della servitù della gleba in Occidente è in connessione con l’istituto germanico della categoria dei liti o laeti, i quali non erano altro che servi affrancati, ma rimasti legati all’antico padrone e al terreno di quest’ultimo.
Sotto Costantino una costituzione imperiale del 322 vietò ai coloni di abbandonare i fondi ai quali erano addetti. La servitù della gleba fu oggetto degli attacchi che le istituzioni comunali rivolsero, specialmente nel XIII secolo, contro le strutture e le classi feudali. Essa fu abolita in Europa soltanto tra XVIII e XIX secolo.