Curcio Medie

Vasi sanguigni deputati agli scambi metabolici (v. metabolismo) tra sangue e liquido interstiziale (un fluido che circonda le cellule).

Questi piccoli vasi possiedono delle pareti estremamente sottili che permettono il continuo passaggio, in ambedue le direzioni, di gas e nutrienti. Affinché tali scambi possano avvenire è importante che il sangue li percorra a bassa velocità e che la sua pressione, non eccessiva, sia piuttosto costante.
Le caratteristiche fondamentali dei capillari sono quindi il diametro ridotto (appena sufficiente per il passaggio dei globuli rossi uno alla volta in fila indiana), la sottigliezza delle pareti, la bassa pressione idrostatica e la ridotta velocità del flusso sanguigno che li attraversa.
Le pareti capillari, a differenza di quelle venose (v. vena) e arteriose (v. arteria), sono costituite da un singolo strato di cellule endoteliali appiattite che poggia su una membrana basale; la parete capillare è quindi priva di fibre muscolari. Questa peculiarità morfologica ha lo scopo di facilitare lo scambio di sostanze con il liquido interstiziale.

Nel sistema circolatorio umano sono identificabili tre tipi di capillari:

1) capillari continui, che si trovano soprattutto nel sistema nervoso centrale e periferico, nel tessuto muscolare (v. muscoli), nei polmoni e nella pelle e sono i più comuni;

2) capillari fenestrati o discontinui, abbondanti nelle ghiandole endocrine, nel pancreas, nel glomerulo renale (dove i pori sono privi di diaframma) e nell’intestino;

3) capillari sinusoidali, i più permeabili, che si trovano nel fegato, nella milza, nel midollo osseo, negli organi linfoidi ed in alcune ghiandole endocrine, dov’è richiesta una permeabilità elevata a proteine e grosse molecole.

Nel corpo umano si trovano circa 2 miliardi di capillari, che nel loro insieme coprono una lunghezza di circa 80.000 km ed una superficie di scambio di circa 6300 metri quadri (l’equivalente di due campi da calcio).
I capillari si dividono in una porzione arteriosa, che trasporta sangue ricco di nutrienti e ossigeno, e una porzione venosa, che raccoglie il sangue refluo dalla precedente (caricatosi nel frattempo di anidride carbonica e sostanze di rifiuto).