Curcio Medie

L’uomo, attraverso gli organi di senso della vista, del tatto, del gusto, dell’olfatto e dell’udito, riesce a percepire una sensazione, ricevere gli stimoli provenienti dall’esterno e farne esperienza. Anche il feto, è in grado di cogliere degli stimoli tramite il liquido amniotico e la placenta, che costituiscono quindi un intermediario tra la madre e il feto.

Nei mammiferi, e quindi anche nell’uomo, i sistemi sensoriali si sviluppano secondo un ordine preciso: prima il tatto, poi l’equilibrio, l’olfatto, il gusto, e infine l’udito e la vista. Già quando si trova nell’utero materno, il feto riesce a percepire gusti e odori.

Il gusto si può dire che inizi a funzionare tra le 11 e le 14 settimane di gestazione. Gli studi scientifici hanno dimostrato che il feto ingerisce più liquido amniotico quando questo contiene sostanze zuccherine, mentre tende a assorbirne di meno nel caso in cui sia ricco di sostanze amare. Questo non significa che nel feto il gusto dipenda da ciò di cui si nutre, ma solo che possiede dei recettori sensibili a determinati tipi di molecole liquide o gassose, che si formano nelle prime settimane di gravidanza, e che sono sensibili a particolari stimolazioni nervose periferiche che attivano il funzionamento di tali recettori. I recettori del gusto, ossia le papille gustative presenti sulla punta, sui bordi e sulla parte posteriore della lingua, compaiono a 12 settimane. All’inizio sono poche, ma prima della fine della gravidanza aumentano notevolmente.

Certo non si può dire che un feto sappia distinguere i gusti come una persona adulta, ma i test svolti alla nascita hanno dimostrato che i neonati preferiscono sapori già noti perché presenti nell’utero.

Verso la nona settimana di gravidanza compaiono anche i primi recettori dell’olfatto. Non si sa se nell’utero il feto sia in grado di sentire qualcosa e di distinguere i suoni, ma di sicuro si trova immerso in un liquido che presenta odori particolari (il liquido amniotico), la cui composizione è influenzata dal tipo di alimentazione seguito dalla madre. Questo trova una conferma nel fatto che il bambino, quando nasce, è in grado di distinguere l’odore della propria madre da quello delle altre donne già intorno al sesto giorno di vita, trovando così ilo suo punto di riferimento nel mondo. Allo stesso modo, nel latte materno il neonato riconosce qualcosa di simile al gusto che già conosceva quando si trovava nel liquido amniotico.